Dieta per ovaio policistico (PCOS): cosa dice la nutrizionista
Prima di spiegare in cosa consiste una dieta per ovaio policistico, occorre fare chiarezza sulla patologia stessa. La sindrome da ovaio policistico (o PCOS) è una condizione clinica caratterizzata dalla presenza di:
- irregolarità del ciclo mestruale;
- aumentata produzione di ormoni maschili (androgeni), che può causare un aumento della peluria (irsutismo) e/o acne;
- riscontro all’ecografia di ovaie ingrandite, con presenza di cisti di diverse dimensioni;
- obesità e/o sovrappeso e difficoltà a perdere peso;
- insulino-resistenza.
È opportuno ricordare che l’insulina è un ormone (prodotto dal pancreas), che consente il passaggio del glucosio nelle cellule, contribuendo a regolare la sua concentrazione nel sangue (glicemia).
In condizioni di insulino-resistenza, le cellule dell’organismo sono meno sensibili all’azione dell’insulina, pertanto le “consuete” quantità di tale ormone non riescono a far trasportare il glucosio all’interno delle cellule.
Di conseguenza, per mantenere la glicemia costante, l’organismo produce più insulina. L’insulina è però un ormone lipogenico, ovvero che favorisce l’accumulo di tessuto adiposo e quindi un aumento del peso corporeo.
Dieta per ovaio policistico: cosa mangiare e cosa evitare
Una corretta alimentazione per ovaio policistico (PCOS) prevede l’assunzione di alimenti con un ridotto indice glicemico, riducendo quindi la quantità di zuccheri semplici assunti e controllando l’apporto di quelli complessi, che devono essere prevalentemente integrali (in quanto ricchi di fibre).
Nella dieta per ovaio policistico (PCOS) bisogna ridurre i picchi glicemici, consumando 5 pasti, regolarmente distribuiti nell’arco della giornata. La verdura – altra fonte di fibra – non deve mai mancare e deve essere consumata all’inizio del pasto. La frutta – ricca in zuccheri semplici (fruttosio) – deve essere assunta integra (con la fibra), evitando estratti, succhi di frutta, spremute.
Nella dieta per PCOS, consiglio di preferire:
- grassi vegetali (olio extra vergine di oliva, avocado, frutta secca, semi) per condire le pietanze rispetto ai grassi animali;
- il pesce, ricco in omega 3 alla carne;
- le carni bianche (pollo, tacchino, coniglio, vitella).
Occorre promuovere il consumo di legumi, ricchi di fibre solubili e ridurre il consumo di latte e derivati, alimenti che aumentano l’insulina. Ridurre inoltre il consumo di bevande gassate e alcolici.
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